20 maggio 2009

Haiku

Benche' il sole batta a picco

con un colore rosso vivo

si sente l'autunno nel vento.

(Matsuo Bashou)

Verginita' cercasi.

Lo spunto di questo post e' l'articolo del Corriere.it intitolato (non scherzo) Romena mette all'asta la verginità se la aggiudica un 45enne Bolognese a firma di Simona Marchetti - attenzione una giornalista, una donna- datato 20 maggio 2009.

Liberiamoci subito da possibili equivoci: "il corpo e' mio e ci faccio quello che voglio io", e qualsiasi altra variante, e' alla base di ogni ragionamento tra persone adulte. Non consideriamo il catechismo della chiesta cattolica, non consideriamo padre livio fanzaga o radio maria. No.

Sorvoliamo anche sul titolo e sul titolista (che spero non sia la stessa giornalista Simona Marchetti) che ha ben preso la mira: Romena vs Bolognese, ovviamente non giovane donna vs maschio pagante... Passiamo oltre. 

Il punto e': come si puo' scrivere un pezzo su una notizia di questo tipo senza porre qualche domanda al lettore, come se si trattasse di una pura notizia di costume... Non e' questione di giornalismo all'inglese, o dal lato opposto di (falso) moralismo, no. E' questione di 1) non essere ciechi, 2) di non essere muti. E di non rendere nemmeno ciechi e muti i lettori.
Torniamo indietro di qualche anno, 2004. Caso analogo, articolo di Repubblica.it: Vende verginità all'asta sul Web per pagarsi gli studi all'università.Qualche riflessione in piu' c'e': si parla di tasse universitarie, del governo Blair che voleva aumentarle... e quindi il lettore non ancora cieco arriva a chiedersi se e' sensato parlare di Diritto allo Studio, in italia tutelato dalla Costituzione. Se poi il lettore e' anche molto ardito potrebbe uscire dal dominio dei diritti e chiedersi che peso ha un titolo di studio universitario oggi, in italia e/o all'estero etc.
Lasciamo il lettore alle sue riflessioni e torniamo all'articolo firmato da Simona Marchetti. Tutto nell'incipit: "Quando ha perso il lavoro in un ristorante di Mannheim per il suo pessimo tedesco, la diciottenne rumena Alina Percea non si è certo persa d’animo e per trovare i soldi che le permettessero di continuare a studiare ha così deciso di mettere all’asta l’unico bene che aveva: ovvero la sua verginità."
Potrebbe essere l'inizio di un romanzo di G.G.Márquez: direi un articolo sprecato...

Motivazioni

Non credo nell'informazione "orrizontale". Diciamo alla Grillo, sic et simpliciter. Ma credo nella con-divisione, di pensieri, parole, opere...
Uno dei segni di questa epoca e' il mutismo: siamo muti. E se non cerchiamo di rompere questo silenzio assordante, ben presto saremo anche ciechi!!
Ecco, prima di essere incapace di vedere, ho deciso di perdere qualche minuto di tanto in tanto per scrivere e condividere qualche breve riflessione.